I miracoli di Gesù

(057)

Lo storpio Masala guarito ad Ebron (211.10)

Gesù ha finito (la sua lezione ad Ebron) in un silenzio attonito. Sembra che molti soppesino le parole udite, le saggino, le gustino, le confrontino.:
Mentre questo avviene, e Gesù stanco e accaldato si siede, parlando con Giovanni e Giuda, ecco un clamore oltre la cinta del giardino. Grida confuse e poi più chiare: "C'è il Messia? C'è?" e avutane conferma ecco portare avanti uno storpio che sembra un S tanto è contorto.
"Oh! è Masala!"
"Ma troppo storpio è! Che spera?"
"Ecco sua madre! L'infelice!"
"Maestro, il marito la respinse per quell'aborto d'uomo che è il figlio, e lei vive qui di carità. Ma ormai è vecchia, e poco più vivrà...."
L'aborto d'uomo, è detto bene, è ora davanti a Gesù. Non può nemmeno vederlo in viso tanto è curvo e contorto. Sembra una caricatura di uomo-scimpanzè, o di un cammello umanizzato. La madre, vecchia e misera, non parla neppure, geme solo: "Signore, Signore... io credo..."
Gesù mette le sue mani sulle spalle sbilenche dell'uomo che gli giunge appena alla vita, alza il volto al cielo e tuona: "Alzati e cammina nelle vie del Signore" e l'uomo ha una scossa, e poi scatta ritto come il più perfetto uomo. Così subitanea la mossa che pare si siano spezzate delle molle che lo trattenevano in quella anormale positura. Ora arriva alle spalle di Gesù, lo guarda e poi piomba in ginocchio, con la madre, baciando i piedi del suo Salvatore.